domenica, settembre 12, 2010

Retorica fascista

La retorica fascista utiliza un cliché fijo: en "Canale Mussolini", ganador del Premio Strega 2010, de Antonio Pennacchi tenemos varios ejemplos:

"[...] in ogni borgo la domenica proiettavano un film - a Littoria tutti i giorni, o meglio, le sere - e prime del film il documentario Luce, con le conquiste del fascismo e tutte le angherie che invece ci faceva il resto del mondo. Non volevano riconoscere il nostro sacrosanto diritto a quel famoso Imperium che - se si ricorda - noi reclamavamo proprio nell'interesse loro, per portargli anche a loro la nostra oace romana. Invece no, non ce lo riconoscevano [...]"

La retorica fascista utiliza obsesivamente la exaltación de los supuestos logros de un grupo acosado por otros cuando no por todo el mundo, la revindicación de supuestos derechos - como es el caso del derecho histórico a dominar los demás pueblos, el Imperium de Mussolini- que, si reconocidos, hasta beneficiarían también a los acosadores.

El mismo cliché es repetido también en la declaración de Guerra del 10 de junio de 1940 con la que Italia entra en la segunda guerra mundial como aliada de Hitler:

"Un'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria. L'ora delle decisioni irrevocabili.La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e di Francia. Scendiamo in campo contro le democrazie plutocratiche e reazionarie dell'Occidente, che, in ogni tempo, hanno ostacolato la marcia, e spesso insidiato l'esistenza medesima del popolo italiano."


Ahora bien lo que sí tiene huevos es utilizar el cliché proclamándose izquierdistas.